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Silvia Gajani
Ritratto di Salomè
7,00€
Non mi spiegavo per quale ragione il pittore Michele Gordigiani avesse deciso di vestire coi panni di Salomè la protagonista femminile di un suo ritratto di famiglia. Pagg.32
COD: ISBN 9788887015799
Categorie: Catalogo, Saggistica
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Anna Lo Giudice
Tristan Tzara e il surrealismo
l surrealismo non ha mai perso il suo anelito rivoluzionario, mai, neanche agli albori di questo nuovo millennio e certamente non sarebbe neanche esistito senza la felice stagione Dada creata da Tristan Tzara. Pagg.32
Non acquistabile. Contenuto in "Surrealismo. Zurigo 1916. Parigi 1924"

Giancarlo De Maria
Grand Hotel Pedretti
Eugenia e Angelo, uno di fianco all’altra, con il viso a un centimetro dal vetro appannato, guardavano il fiume che scorreva sotto il vecchio albergo dalla solita camera che occupavano per qualche giorno ogni tre, quattro mesi.

Luciano Patetta
La morte del Cellini
Più di una volta il Cellini ricordava il breve periodo, felice, in Francia presso il re Francesco I a Fontainebleau: “La sua accoglienza mi aveva ripagato delle delusioni e dei torti... sì proprio torti subiti a Roma, dove avevo difeso papa Clemente VII nei giorni del Sacco commesso dai Lanzichenecchi. Io dagli spalti di Castel Sant’Angelo, a colpi di archibugio e di bombarda avevo ucciso... forse... (eravamo in quattro o cinque a sparare) Carlo di Borbone, il comandante dei nemici, e a ferire il principe d’Orange. Gloria e riconoscenza?”.

Paolo Fenoglio
La carriera del libertino
Nata quale reagente al clima penitenziale della Controriforma spagnola per opera di Tirso de Molina, la figura beffarda del seduttore che sfida i limiti della morale acquisì poi, con il razionalismo di Molière, i tratti di un ateismo umanistico laico per giungere quindi alla sua massima celebrazione, quale campione dell’illuminismo libertino, con il capolavoro di Mozart. Nel corso dell’Ottocento romantico e della successiva sensibilità decadente, invece, le sue molteplici incarnazioni letterarie e musicali assunsero sembianze vagamente faustiane e vennero talvolta segnate da accenti di alinconia esistenziale, che poi si trasformeranno, con l’avvento della demitizzazione novecentesca, nei connotati ironici, parossistici o grotteschi che troviamo nelle opere di B. Shaw e Stravinskij.
