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Regina Bucher
Hermann Hesse e i suoi amici artisti in Ticino
Traduzione di Marisa Grandi Sarnizzi
“Se percorriamo insieme i sentieri dell’amicizia, tutto il mondo, per un’ora, è patria per noi”, è scritto nel Demian di Hermann Hesse pubblicato nel 1919, anno in cui il poeta si separò dalla sua famiglia a Berna, lasciando tutto dietro di sé per tentare una nuova vita nel Canton Ticino. Deve aver pensato a queste parole quando, in Montagnola, nelle vicinanze di Lugano, già poche settimane dopo, conobbe altri artisti che si erano stabiliti nel Canton Ticino con i quali fece amicizia e che diventarono, più tardi, amici intimi.

Regina Bucher
Hermann Hesse und seine Künstlerfreunde im Tessin
„Wo befreundete Wege zusammenlaufen, sieht die ganze Welt für eine Stunde wie Heimat aus“ heißt es in Hermann Hesses Demian, publiziert 1919, also im gleichen Jahr, in dem der Dichter sich von seiner Familie in Bern trennte und alles hinter sich ließ, um einen Neuanfang im Tessin zu wagen. Er mag an diese Worte gedacht haben, als er in Montagnola in der Nähe von Lugano bereits nach wenigen Wochen andere Künstler kennenlernte, welche sich im Tessin niedergelassen hatten und von denen einige im Laufe der Zeit vertraute Freunde wurden. Weitere Bekanntschaften und Freundschaften entstanden in den folgenden 43 Jahren, die Hermann Hesse in Montagnola wohnte. Dazu gehörten so schillernde Persönlichkeiten wie Hugo Ball und Emmy Ball-Hennings, bildende Künstler wie Gunter Böhmer und Margherita Osswald-Toppi sowie prominente Literaten wie Bertolt Brecht und Peter Weiss.

Regina Bucher
Hermann Hesse et ses amis artistes au Tessin
«Que convergent les chemins de tes amis et le monde entier, pour une heure, ressemble à ton pays» nous dit Hermann Hesse dans Demian, publié en 1919, l’année même où le poète, établi avec sa famille à Berne, s’en sépare, et laisse tout derrière lui pour tenter un nouveau départ au Tessin. Il aura certainement pensé à ces mots quand, à Montagnola près de Lugano, il fit, en peu de semaines, connaissance avec d’autres artistes établis au Tessin et dont certains, au fil du temps, devinrent des amis proches. S’ensuivirent, pendant les quarante-trois ans où Hermann Hesse habita à Montagnola, d’autres rencontres et amitiés. Parmi elles, des personnalités aussi chatoyantes que Hugo Ball et Emmy Ball-Hennings, des plasticiens tels que Gunter Böhmer et Margheria Osswald-Toppi, des écrivains aussi éminents que Bertolt Brecht et Peter Weiss.

Max Klinger
Il guanto
Quando si guarda l’opera di Max Klinger, specie nelle sue acquaforti si è subito colpiti dal modo bizzarro e fantastico con cui egli rappresenta il mito greco. Pagg.36

Pietro Bonfiglioli
Il “male di vivere” di Montale
Eugenio Montale è l’unico poeta che, dall’interno di una coscienza borghese di cui è consapevole – è consapevole della propria appartenenza a una cultura, se non a una classe, borghese – conosce la prigione, sa la chiusura rappresentata dalla professione letteraria in quanto tale. Pagg.48

Lodovico Meneghetti
“Siamo partiti col nostro onore…”
Secondo Angela Merkel, incurante di contestazioni e persino di proprie contraddizioni, la Germania ha di nuovo bisogno di immigrati in massa, come nel passato. Solo con l’immissione di popolazione
giovane, dice, essa potrà riequilibrare lo stato demografico e, udite udite, il sistema pensionistico. Infatti, il diagramma piramidale della popolazione per età presenta una base molto ridotta e un vertice allargato: pochi giovani e giovani-adulti, tanti anziani. Tassi di natalità minimi (8 per mille, idem l’Italia) e tassi di mortalità superiori (11 per mille, 10 l’Italia), movimenti migratori a parte, minacciano la stessa riproduzione. Tutto questo nonostante la crescita lungo cinque-sei decenni della presenza di stranieri provenienti da diverse nazioni, tuttavia propensi, evidentemente, ad assimilare rapidamente comportamenti di vita famigliare o personale.

Nicolaus Sombart
La Germania segreta di Bruno Goetz. Ascona-Monte Verità-Berlino.
Traduzione e nota di Gabriele Guerra
E come arrivò Bruno Goetz a casa nostra? Relativamente tardi, negli anni Trenta, penso come amico di Grigol Robakidse. Portava i capelli lunghi sulle spalle, cosa allora piuttosto inusuale, come il vecchio Mommsen, e una cravatta Lavaillière. Con lui conobbi – senza avvedermene – uno degli ultimi rappresentanti di quella bohème che impazzava a Vienna, a Berlino o nel quartiere monacense di Schwabing dalla fine del secolo precedente...

Guido Scano
La Dama sonora
Alberto Savinio musicista:
“... la musica è elemento essenziale dell’educazione; non può esservi civiltà senza musica; la musica insegna a stare: a stare in compagnia e a stare da soli. La musica insegna a camminare, a muoversi, a non urtare la credenza con le pile di vasellame sopra né a pestare i duroni della signora attempata che ci sta vicino. La musica guarisce dalla balbuzie: da quella orale e da quella mentale. La musica dà il sentimento corale, ossia unisce e chiarisce il senso di nazione. La musica ci mette in comunicazione col moto dell’universo e col nostro proprio movimento interno. La musica insegna a vivere, nel senso più profondo e metafisico della parola. E quella sola civiltà sarebbe perfetta ove tutto quanto, uomini e cose, si movesse a suon di musica”.